Jul. 30, 2001: El Nuevo Herald Digital, Foros de Discusión, Colombia & Cuba
Colombia: il "miracolo" di Almaguer fa risorgere la speranza
di Gonzalo Guimaraens
Nella loro quinta e più crudele offensiva, avvenuta il 31 marzo 2001 contro il minuscolo popolo di Almaguer, inserito nelle Ande colombiane, nella provincia del Cauca a sud-est del Paese, i guerriglieri comunisti hanno sfondato la porta della chiesa cattolica, hanno fatto saltare con la dinamite l'altare, l'intero edificio e il presbiterio; con ulteriori cariche esplosive hanno poi fatto saltare decine di case della periferia urbana.
Cessato l'assalto, gli afflitti e indifesi abitanti sono corsi sulle rovine della chiesa, constatando con dolore che l'antico altare ligneo, portato dagli spagnoli quattro secoli fa, era completamente distrutto assieme al tabernacolo e all'Eucaristia ivi custodita; un sacrilegio che ha provocato la scomunica dei guerriglieri pronunciata energicamente dal vescovo di Popayàn, mons. Ivàn Antonio Marin Lòpez.
Tuttavia, con inesprimibile meraviglia dei presenti, la più illustre e antica ospite di Almaguer, la pia immagine della Vergine dei Miracoli, patrona della popolazione, risultava rimasta intatta fra le devastazioni.
Molti si sono messi a piangere per l'emozione, osservando una scena che ricordava quella del Calvario. Nel momento culminante del potere delle tenebre, Nostro Signore Gesù Cristo aveva consentito che tutto fosse osato contro di Lui, morendo sulla Croce per redimere il genere umano; ma non aveva permesso che fosse toccata la sua santissima Madre, rimasta in piedi accanto a Lui assieme alle pie donne.
Questa prodigiosa protezione soprannaturale della patrona di Almaguer è stata vista dai suoi abitanti come un "miracolo", sia pure attendendo il giudizio della Chiesa. Il sindaco Fabio Gòmez Renjifo ha esclamato che si tratta di "qualcosa di sublime, qualcosa di divino che ci fa rinascere la fede nella prossima resurrezione", e ha condannato l'attentato guerrigliero come un atto "quasi satanico".
La fede degli abitanti di Almaguera, fortificata dalle avversità e incoraggiata da questo avvenimento soprannaturale, li ha spinti a superare l'attacco. Hanno con animo risorto iniziato la ricostruzione del paese e si preparano a commemorare il 450° anniversario della fondazione, avvenuta con regio decreto il 19 agosto 1551.
In un certo senso, la "via Crucis" della quasi ignota Almaguer è immagine di quello che sta accadendo in Colombia, devastata e semidistrutta dai crudeli narco-guerriglieri comunisti. Come ha denunciato l'arcivescovo di Bogotà, cardinale Pedro Rubiano Sàenz, essi "sono caduti nell'infamia e nel cinismo", partecipando a un processo di "pacificazione" basato "sull'incoerenza e sulla menzogna". Il "miracolo" di Almaguer deve costituire per l'intera Colombia un motivo di coraggio, di fiducia e di speranza nell'aiuto della Provvidenza a sconfiggere la guerriglia e a far risorgere la nazione. La Vergine non abbandona coloro che sinceramente credono e confidano in Lei.
Nella stessa provincia del Cauca, a pochi chilometri da Almaguer, avviene in questi giorni un fatto di differente natura, ma anch'esso edificante, che merita di essere conosciuto nel mondo intero. Si tratta dell'ultimatum rivolto da più di settemila indigeni del popolo di Silvia ai guerriglieri del FARC, intimandoli di restituire senza condizioni i tre esperti tedeschi, recentemente rapiti, che insegnavano agli indios a sostituire le illegali coltivazioni con quelle legali. Secondo il periodico El Tiempo, questi indigeni, appiedati, armati solo di bastoni e di giusta indignazione contro la guerriglia, stanno rastrellando i monti della regione per ottenere la liberazione dei loro tre benefattori. Un esempio di
coraggio per la Colombia e per il mondo.